Si dice che The Coca-Cola Company, agli albori della sua avventura commerciale, scelse il rosso per distinguere i barili del suo prezioso liquido analcolico perché l’ufficio del fisco americano li distinguesse da quelli contenenti alcolici e quindi non li tassasse. Con buona pace di Babbo Natale.
Non è dato sapere quanto il colore abbia influito sul successo globale di questi due brand. Certo è che oggi sarebbero irriconoscibili senza la loro iconica livrea.
Oltre a un elemento identitario, il colore è una leva eccezionale per le vendite: influisce per l’80% sul riconoscimento di un brand. Ciò significa che scegliamo e compriamo (anche) perché persuasi dai messaggi che i toni cromatici comunicano al senso che per primo entra in contatto con il prodotto: la vista.
E se per Facebook e Coca-Cola si è trattato di una fortunata casualità, oggi l’attribuzione di un colore a una marca, a un prodotto o a un servizio è una delicata questione di analisi, ricerche, studi e test.
E chissà che cosa sarebbe successo se Mark ci avesse visto benissimo…