Avete presente i quadri di Lucio Fontana? Un semplice taglio su una tela uniforme, un segno netto, preciso, essenziale. Queste opere d’arte hanno segnato un’epoca e sono diventate celebri. È un perfetto esempio di come un piccolo gesto possa generare una grande espressività.
Il paragone è ardito, ma mi piace pensare che anche nel mondo digitale esistono fenomeni analoghi, anche se non di quella portata…
Mi riferisco in particolare all’UX Design, quella particolare traduzione in forme e simboli di funzioni digitali rivolte all’utente. È un aspetto della User Experience che mi ha sempre interessato: come offrire a users sempre più impazienti e distratti un supporto grafico per facilitare e rendere gradevole il loro viaggio digitale.
Micro animazioni e micro interazioni
Nascono così soluzioni minimal che riescono a comunicare molte cose in una frazione di secondo, stimolando intuito e prontezza di riflessi. Micro animazioni e micro interazioni vanno in questa direzione: piccoli elementi di design, collocati nel posto giusto, al momento giusto e con la giusta frequenza.
A volte è proprio l’attenzione ai dettagli a fare la differenza tra un sito eccezionale e uno ordinario. Sono loro a migliorare e semplificare la navigazione, a restituire all’utente un feedback gratificante e soprattutto a mantenere attiva la loro concentrazione. Si sa, il primo obiettivo è di catturare l’attenzione dei naviganti, ma il secondo è quello di non lasciarseli scappare troppo in fretta.
Gli elementi di design possono essere statici o animati: icone o piccole animazioni possono svolgere la funzione di supporto e interazione.
Un esempio? L’animazione che segnala la percentuale di upload di un file o del caricamento di un sito.
Il cioccolatino col caffè
Sembra incredibile, ma queste piccole azioni sono in grado di rendere più “umana” la giungla digitale. Sono come il cioccolatino che il barista ci mette sul piattino del caffè: un gesto non indispensabile ma gradito e sicuramente efficace. Designers e baristi dimostrano un’attenzione che sa di rispetto e cura. Il cliente è sorpreso e soddisfatto, e con buone probabilità tornerà in quel luogo la prossima volta. Obiettivo centrato.
In questo trend human-oriented, alcune micro interazioni sono ormai diventate parte integrante della nostra esperienza digitale, tanto che non ci accorgiamo quasi più della loro presenza: scorri per sbloccare, premi per riprodurre un brano, scrolla per ricaricare, riempi campi con auto completamento.
L’elefante e il topolino?
Le micro interazioni sono ormai parte attiva della nostra esperienza digitale e conviviamo con loro in continuazione. Lo sforzo creativo e tecnologico che le ha prodotte sembra gigantesco rispetto all’aspetto “minimale” che le caratterizza. E gli UX Designers sono costantemente al lavoro per trovare soluzioni innovative e performanti che possano comunicare ai loro utenti azioni, messaggi, contesti.
Non sempre è facile intercettare le esigenze degli utenti o creare nuove soluzioni visive per facilitare il loro percorso di fruizione. Come in ogni campo, anche in questo, la fatica necessaria per ottenere buoni risultati è davvero immensa. Ma quello che viene partorito da questo sforzo elefantiaco non è certo un topolino… è molto di più: una chiave di successo nella durissima lotta per l’engagement dell’utente.
Non solo mirco design
La logica che sta alla base delle micro interazioni e delle micro animazioni è la stessa che anima il cosiddetto microcopy. Sono piccoli frammenti di testo sulle interfacce di app o siti che aiutano gli utenti a compiere determinate azioni o li avvisano di qualcosa: messaggi di errore, scritte sui pulsanti, voci dei menu, suggerimenti per le password… Sembrano elementi insignificanti nel contesto del design complessivo della pagina, ma svolgono una funzione preziosa e talvolta essenziale in termini di conversioni.
Sono la migliore applicazione della chiarezza comunicativa e in questo sicuramente la lingua inglese può essere di aiuto. Tutti conoscono la differenza tra il nostrano “Da consumarsi preferibilmente entro” e l’asciutto britannico “Best before”: in rete gli utenti non vogliono e non hanno tempo per lunghe spiegazioni, devono bastare poche parole che vanno dritte al cuore del messaggio, ecco la sfida del microcopy.
E domani?
Micro animazioni e micro testi possono collaborare proficuamente. Avrete sicuramente cercato di prenotare on line un albergo: la scritta “4 prenotazioni nelle ultime 2 ore” con un countdown che segnala il termine del tempo a disposizione è un ottimo esempio di sinergia di micro elementi rivolti all’utente.
UX Designers e UX Copywriter continueranno a scervellarsi per arrivare a risultati ancora migliori, in una costante competizione con i competitor. A suo modo, è una sfida verso l’essenzialità.
Il segreto per vincere questa gara? Non esiste, forse. Ma sicuramente un buon approccio è quello di pensare come gli utenti, indossare i loro abiti e abitudini e anticipare le risposte alle loro domande.