Non tutti lo conoscono ma, da un po’ di anni a questa parte, dagli States è approdato anche a casa nostra il neuromarketing, uno strumento che supera ogni limite di analisi, persino l’inconscio.
Quante volte vi siete chiesti: come mai ho fatto proprio quella scelta?
Come mai istintivamente ho detto di sì?
Perché quel profumo mi emoziona?
Ebbene, il neuromarketing, applicato al mondo dei consumi e del mercato, permette di rispondere a questo tipo di interrogativi. Rappresenta una rivoluzionaria modalità di indagine per l’efficacia della comunicazione e del marketing attraverso l’analisi diretta delle emozioni e dei processi di base collegati con le decisioni di acquisto.
Non vi è limite alla varietà e alla complessità dei processi decisionali, dei meccanismi della nostra mente, cassetti nascosti della nostra memoria, che se colpiti nel modo giusto possono indirizzare l’interlocutore verso l’azione desiderata. Citando il neurologo Antonio Damasio, nell’Errore di Cartesio: “Non siamo macchine pensanti che si emozionano, ma macchine emotive che pensano”.
Identità emotiva, dunque. L’esplosione del web, dell’e-commerce e delle applicazioni ha rivoluzionato non soltanto la nostra customer journey, ma il nostro intero stile di vita. E, con l’avvento del digitale, il modo di comunicare e di trasmettere emozioni si è evoluto, estendendo le sue strategie anche all’infuori dell’online, negli eventi, nel retail o nella GDO.
Nel contesto digitale, lo studio dell’interazione con interfacce grafiche, siti web e applicazioni è uno dei campi di applicazione più importanti per il neuromarketing.
Dalla web usability alla conversione, è diventato possibile registrare e interpretare gli impulsi neurofisiologici ed emotivi dei consumatori. Ogni elemento grafico, la scelta del font, la selezione dei colori e dei contrasti rappresentano tasselli importantissimi per guidare il consumatore all’interno del proprio sito o della propria applicazione.
Mercato ed emozioni nell’era del Covid
COVID +
SICUREZZA +
EMOZIONI =
COMUNICAZIONE RESPONSABILE
La pandemia ha cambiato le carte in tavola in numerosi contesti, e anche il mondo della comunicazione e del marketing non potrà passare indenne dalla trasformazione in atto.
Vincenzo Russo, professore di Neuromarketing e Psicologia dei Consumi all’Università IULM, racconta che durante il periodo di lockdown “abbiamo visto confermarsi alcuni trend come la sostenibilità, la semplicità e la sobrietà. Si rafforzeranno dopo la crisi di Coronavirus, con un plus: una maggiore e profonda preoccupazione nei confronti della sicurezza. Le aziende dovranno migliorare la propria capacità di interagire tramite le piattaforme digitali cercando di far capire cosa effettivamente significhi ‘valore’ dei prodotti offerti, dei servizi introdotti nel mercato. Dovranno sostenere la società e l’ambiente, dovranno emozionare”.
Questo spiega quanto la dimensione emotiva sia divenuta essenziale nelle decisioni di acquisto da parte di un consumatore, ed è per questo che il neuromarketing sarà lo strumento d’analisi più completo per assicurarsi l’engagement desiderato.