“Nel 2020 i video saranno uno dei principali trend della rete”. Fino a qui, nulla di nuovo; è qualche anno infatti che questo refrain fa capolino all’alba di un nuovo anno. Il video marketing ha di che nutrirsi, i dati parlano chiaro: l’85% delle attività di businesses utilizza il video come strumento di marketing e oltre il 90% dei marketer continuerà a utilizzarlo anche nel 2020 per la loro strategia. Cifre che parlano da sole (fonte Wyzowl in Hubspot, 2019).
Assodato che dei video non ci libereremo e che ci accompagneranno ancora abbondantemente nelle nostre navigazioni digitali, vale dunque la pena chiedersi quale sarà, nel 2020, il focus per il mondo delle immagini in movimento. Su quali leve deve far forza chi vuole promuovere il proprio brand con i video?
Affievolitasi la ricerca spasmodica dei video virali, i publisher e i marketer digitali invece di sperare di pescare il jolly hanno imparato a giocare una partita più lunga, fatta sì di colpi geniali ma soprattutto di una strategia a medio e lungo termine. Si sta ritornando a mettere al centro alcune parole talvolta dimenticate: studio e attesa.
Una chiave di lettura del futuro dei video la possiamo attingere alla corte di YouTube, che utilizza le categorie delle 3H: Hub, Help, Hero. Una griglia utile alla video strategy che risponde al bisogno di pianificare, creare e promuovere i contenuti video per la rete. Se condotta con buon senso e accortezza, questa strategia può rappresentare un corteggiamento efficace del proprio pubblico. E se son rose, fioriranno…
HUB, “la fedeltà”. Se si vuole catturare l’attenzione degli utenti, sicuramente uno dei metodi più efficaci è quello di far sentire costantemente la propria presenza in rete. Non significa essere invadenti e invasivi: si tratta di dare alla propria audience un segnale rassicurante del proprio esserci, con uno stile inconfondibile e un’opportuna frequenza. In questa prospettiva, i video sono più impegnativi da realizzare (rispetto a un contenuto testuale o vocale, per esempio) ma assicurano una maggiore riconoscibilità. Micro e snack content e web series possono assolvere a questo scopo e vanno pianificati lungo tutto l’arco dell’anno. Bisogna scegliere con attenzione il format che verrà replicato nel tempo uguale a sé stesso e inserirlo in un piano editoriale calibrato (sui canali social o all’interno di una campagna promozionale). Una cornice fissa, quindi, fatta di setting, grafica, attori e tono di voce riconoscibili, sulla quale si innesta la variabile del tema affrontato nel singolo episodio.
HELP, “il sostegno”. Le persone navigano in rete anche, o soprattutto, in cerca di soluzioni. Essere in grado di dare risposte, consigli, spiegazioni può essere un buon metodo per accreditarsi come interlocutori preparati e solleciti. Anche questa attività (how-to, tutorial, recensioni) va pianificata su periodi lunghi e a frequenze costanti. Se poi si hanno mezzi e contenuti a sufficienza, si può puntare a creare dei pacchetti tematici e organizzare i contenuti come una specie di “enciclopedia” del come-fare. A fronte di una buona qualità delle pubblicazioni, il pubblico non resterà indifferente.
HERO, “la passione”. Se i casi precedenti sono i giorni di scuola, il video Hero è la festa di compleanno. È il fuoco d’artificio che scuote e stupisce: una o due volte all’anno lasciate a bocca aperta i vostri utenti con un video memorabile ed emozionante. Certo, si tratta anche di capacità di investimento, ma con creatività e professionalità si possono ottenere buoni risultati.
La storia d’amore con il proprio segmento di pubblico può avere un lieto fine, questa è la scommessa, anche se il corteggiamento sarà lungo e non sempre gratificante. Ci vogliono attenzione e pazienza, e soprattutto c’è bisogno di una visione globale e profonda, e di una strategia precisa.
Certo, si tratta anche (e a volte soprattutto) di capacità di investimento. Non tutto va necessariamente fatto. Ma, anche se si dovesse scegliere una sola delle 3H rinunciando a una pianificazione integrata, solamente un’illuminata video strategy è la bussola in grado di guidare verso gli obiettivi di mercato. Che tipo di azienda sono? Che cosa voglio ottenere? A chi mi voglio rivolgere? Con quale media? Con quale obiettivo e quale stile?
Ciascuna tipologia di video content che abbiamo presentato risponde a un’esigenza del pubblico e a uno scopo dell’azienda: accompagnare e intrattenere (Hub), aiutare e spiegare (Help), emozionare e raccontare (Hero). A ciascun obiettivo il suo contenuto, in ogni caso video.
Una decina di anni fa i video erano un lusso, per costi di realizzazione e limiti tecnologici delle infrastrutture. Nelle strategie di comunicazione, pochi potevano permetterseli. Oggi quella timida Cenerentola è diventata una Principessa in piena salute, anzi una vera Regina del content marketing. Nel 2020, video is still the Queen.
Fonti:
https://blog.hubspot.com/marketing/state-of-video-marketing-new-data
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