“Eyes believe before the ears do.”
Utilizzare la Realtà Aumentata per la propria campagna marketing risponde a una serie di esigenze. Per esempio rendere protagonista il consumatore trasformando la sua esperienza in qualcosa di particolarmente emozionante e imprimendo nella sua memoria il marchio. Una realtà immersiva votata, soprattutto nel mondo retail, alla sorpresa del “try before you buy”.
A questi vantaggi se ne potrebbero aggiungere molti altri, ma in una strategia di marketing mix in cui l’AR rivesta un ruolo significativo, non dobbiamo dimenticare due punti irrinunciabili.
Primo, l’efficacia. L’effetto wow potrebbe essere fine a se stesso e corrisponderebbe solo a bruciare una buona opportunità. Insomma, una bella senz’anima. Talvolta si sceglie l’AR solo perché i concorrenti la usano, senza aver valutato attentamente pro e contro rispetto al proprio business: meglio utilizzarla solo se siamo in grado di aggiungere valore, per esempio offrire un servizio efficiente o dare informazioni utili.
Secondo, la qualità. Imboccare l’autostrada dell’AR con poca creatività e mezzi inadeguati significa ottenere risultati banali senza valorizzare l’investimento. La tecnologia e i buoni risultati costano, vale la pena di farli fruttare.
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